La Comunità del Cibo Pasta Madre organizza a breve un evento che ha per tema come evitare gli sprechi nell'uso del lievito naturale, e ci andrei tanto volentieri, non fosse che per comprensibili ragioni di distanza. Ma mi associo spiritualmente con questa ricetta. I biscotti del Lagaccio sono una delle soluzioni a cui ricorro in caso di pasta in eccesso o, come ieri, di pochissima voglia di preparare il pane. Ne esistono in rete già abbastanza versioni, a me la mia piace e me la tengo! Non saprei dirvi il rapporto con quelli famosi di Panarello, perché non li conosco, ma conosco quelli che compravo una volta al supermercato italiano, prodotti da un altro biscottificio genovese e sono uguali. Trascrivo e vado a prendermene uno, già che ci penso.
- 210 g. di farina Manitoba o 0 (#550);
- 125 g. di lievito madre rinfrescato e attivo;
- 80-100 g. di acqua (quanto assorbe la vostra farina?);
- 70 g. di zucchero;
- 40 g. di burro;
- vaniglia;
- mezzo cucchiaino scarso di buccia d'arancia grattugiata (non devono sapere d'arancia, dev'essere giusto un sentore, quello che vi fa pensare "ma che sarà questo profumo?");
- 4 g. di sale;
- 1 cucchiaino di miele o malto (a me piace il miele)
- Semi d'anice (versione tradizionale).
Impastare tutti gli ingredienti, lasciando burro e sale per ultimi, fino a incordatura; la pasta sarà abbastanza morbida e ancora lievemente (ma solo lievemente) appiccicosa. Aggiungere gli ingredienti speciali, il cioccolato o l'anice, alla fine. Spolverare di farina, incidere a croce e lasciare lievitare un'ora, anche due. Non viene su molto, ed è normale. Riprendete la pasta, "rompetela" col pugno e formate con essa tre (anche due, se volete biscotti più grandi) serpentelli, partendo da una pallina, appiattendola e richiudendola su se stessa per stringere bene la pasta. Questo procedimento è da ripetere diverse volte. Ottenuti i filoncini, lasciateli lievitare in luogo tiepido (il forno spento, a 30 gradi, è l'ideale), e per quanto non ve lo dico: a me bastano, in questa stagione, circa sei ore, ma a seconda dei casi può durare di più o di meno.
Cuocete i filoni a 200 gradi finché saranno ben dorati e poi ne riparliamo non prima dell'indomani.
Tagliarli a fettine in diagonale, di circa un centimetro e mezzo di spessore, da fare biscottare sempre a 200 gradi finché avranno perso tutta l'umidità. In una scatola di latta si conservano benissimo e restano profumatissimi.
Che delizia, adoro i legacci e questa versione con il cioccolato è da provare! Un bacio
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