Non so quale sia, allo stato attuale, il successo italiano dei locali tipo Starbucks.
Qui vanno fortissimo, ci stanno colonizzando sempre di più, senza
contare i vari cloni della nota catena tra cui il nostro preferito, che
si chiama Caras. Tra le altre opzioni per accompagnare il caffé ci sono i
biscotti, ma non biscotti qualunque: questi, nell'accezione americana del termine.
Negli Stati Uniti, quando si dice biscotti - biscàri, proprio con la parola italiana - si tratta sempre di questo tipo, e ne esistono un'infinità di varianti - tutte, chissà perché, identificate con l'Italia. Forse perché dall'Italia vengono il cantuccino, l'anicino, e insomma tutte quelle forme biscottesche che si producono con lo stesso proccedimento? Eppure mi risulta che il Mandelbrot della tradizione ebraica sia un po' la stessa cosa! A me piacciono tutti, quindi non ci sono problemi. Considerando che da Caras uno - leggasi uno - lo paghiamo un euro e dieci, ogni tanto penso che si potrebbe farne un business.
La mitica squadra della King Arthur Flour propone diverse ricette di biscàri, e tutte squisite, ma questa è imbattibile per facilità di esecuzione. Non vi serve mixer, non vi serve frusta a mano, vi serve una forchetta o il cucchiaio di legno, potete far partecipare pure i bambini senza danni per cucina, attrezzatura e risultato finale. Tempo massimo dieci minuti, anche perché le conversioni delle unità di misura il fortunato lettore se le scansa.
Miscelate in una ciotola
- 75 g. di burro fuso;
- 130 g. di zucchero;
- mezzo cucchiaino di sale;
- 2 cucchiaini di estratto di vaniglia o una bustina di zucchero con vaniglia Bourbon (da sottrarre allo zucchero totale);
- 2-4 gocce di essenza di mandorla (a seconda di quanto è "deciso");
- 2 uova;
- 50 g. di mandorle intere leggermente tostate;
- semi di anice (1-2 cucchiaini, a piacer vostro!)
- 185 g. di farina 0 ("all-purpose", #550);
- 56 g. di semolino fine;
- 2 cucchiaini di lievito per dolci;
Il tutto, come si diceva, con una strumentazione del tutto elementare, direi quasi primitiva. Lasciate ricadere l'impasto in una lunga striscia sulla teglia rivestita di carta forno, tenendo conto che è piuttosto morbido e che si allargherà. Fate cuocere per 30-35 minuti a 180 gradi, tirate fuori e lasciate raffreddare per un'ora.
Con un coltello affilato e movimenti decisi, tagliate a fette in diagonale (circa 2 cm. ciascuna) il "biscottone" che ne risulta, disponetele con il lato tagliato all'insù sulla stessa teglia e rimettete in forno a 150 gradi per circa 20 minuti. Se l'interno è ancora leggermente morbido, va bene così, diventerà friabile raffreddandosi.
Con questa ricetta otterrete circa 14 biscotti. Se le fette sono molto grandi potete dividerle a metà e raddoppiare il ricavato, anche se i biscotti in commercio vengono lasciati interi e sono, come dire, imponenti! I semi d'anice li metto io per riprodurre gli Anis-Mandel-Biscotti a cui siamo tanto affezionati, appunto quelli da un euro e dieci, ma si possono inventare mille varianti con o senza mandorle.
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