La pignolata


La pignolata si chiama così perché si presenta a mucchietti che devono avere ricordato a qualcuno la forma delle pigne... Tipico della Sicilia occidentale, e cugino dei napoletani struffoli, questo dolce è noto anche nella zona di Messina col nome di pignoccata, che probabilmente si spiega nello stesso modo; ma la variante messinese, mi dicono, prevede pezzetti più grossi e la presenza di una glassa al limone o al cioccolato al posto del miele. Vi dò una ricetta la cui autenticità è confermata da mia nonna! Impastate una pasta piuttosto solida utilizzando uova e farina in rapporto 1:100; cioè, un uovo per ogni cento grammi di farina, in caso di uova medie; dose "canonica", 400 grammi di farina 0 (#550) e quattro uova. Per uova di dimensioni diverse, volendo lavorare a regola d'arte, si dovrebbe seguire il criterio antico, cioè impastare la farina cull'ova chi piglia. Fate una bella palla e mettetela a riposare per mezz'ora, avvolta in pellicola.
A questo punto inizia la fase noiosa, che vi porterà a maledire il momento in cui avete deciso di preparare la pignolata: tagliare pezzetti di pasta, fare dei serpentelli e tagliare ciascun serpentello in ulteriori pezzetti piccolini, delle dimensioni di una nocciola. Lavoro che sembra non finire mai. Queste noccioline di pasta dovrete friggerle in olio ben caldo e metterle a perdere l'unto su carta assorbente: ma se starete bene attenti a fare ben scaldare l'olio e a mantenerlo a temperatura costante, vedrete che resteranno abbastanza asciutte e vi sentirete anche la coscienza più tranquilla a mangiarle...
Finita la frittura, riscaldate in una padella a bordi alti duecento grammi di miele, del tipo che preferite; appena diventa biondo svuotateci dentro il piatto delle frittelline e rigiratele in modo che si rivestano bene, spolverando con un po' di cannella in polvere. Il miele comincerà a caramellarsi; quando sarà più denso, prelevate le frittelline a cucchiaiate e disponetele a mucchietto in pirottini di carta oppure su un piano di marmo bagnato o unto, finché il miele non si solidifica. I dolcetti si conservano benissimo anche per una settimana e oserei dire che dopo qualche giorno sono anche più buoni!

Commenti

  1. Ciao Antonella, ti faccio i complimenti per il tuo blog e tutte le belle ricette che inserisci. Sono anche io di Palermo e sono approdata al tuo blog cercando in rete proprio la ricetta della pignolata. Ciao,
    Caterina

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