Torta St. Hubert

Un po' di albumi tra i piedi? Niente paura, arriva la torta di St. Hubert; da me ricreata a imitazione di un dolce canadese. Sulla cartina geografica delle mie peregrinazioni però ancora nessuna bandierina ha toccato il Canada: ho scoperto dopo che l'accoppiata di una base bianca alla vaniglia e di una salsa al caramello è stata resa famosa da una catena di ristoranti del Québec che si chiama, per l'appunto, St. Hubert... La ricetta della torta base mi viene da un forum francese, ma non ricordo più l'autrice; l'ho trovata una volta che, appunto, cercavo una soluzione per liberarmi dagli albumi di troppo. Quella della salsa al caramello invece l'ho derivata da La cuisine de Linda; dico derivata perché la quantità di zucchero non corrispondeva ai miei gusti e l'ho resa più gentile. Ma senza danno per il sapore.
La facilità e la leggerezza di questa torta, crema a parte, la rendono un'alternativa validissima all'angel food per il riciclo dei bianchi d'uovo; a noi piace di più, perché quello sopperisce alla mancanza assoluta di grassi, che tanto piace al pubblico americano con un quantitativo disumano di zucchero, che lo rende un tantino stucchevole. Stavolta si trattava degli albumi rimasti dopo la preparazione del panettone e diligentemente congelati in attesa del loro momento.
  • 6 albumi;
  • 150 g. di zucchero a velo;
  • 150 g. di farina;
  • 150 g. di burro;
  • vaniglia.
Prestissimo fatto: basta montare a neve fermissima gli albumi e poi aggiungere piano piano, curando di non smontare la massa, la farina, lo zucchero a velo, la vaniglia e il burro fuso e raffreddato. Versiamo nello stampo (da 20-22 centimetri, il mio era più grande perché volevo che il dolce restasse basso) e facciamo cuocere a 170 gradi per 40, massimo 45 minuti.

Per la salsa St. Hubert, serve
  • 100 g. di zucchero bruno, del tipo Mascobado;
  • 36 g. di farina,
  • 30 g. di fecola di patate,
  • 30 g. di burro (anche salato),
  • 190 ml. di latte,
  • semi di vaniglia.
Si fa sciogliere lo zucchero con il burro - occhio che non si bruci, io sono rassegnata all'idea, tante volte mi capita - e poi si aggiunge il latte in due passaggi; cioè, utilizziamo un po' del latte per sciogliervi farina e fecola, e poi incorporiamo anche il resto. Presto la salsa si addenserà e potremo utilizzarla, una volta intiepidita, per accompagnare la torta. Senza salsa, la torta bianca si conserva straordinariamente, se tenuta al riparo dall'aria, anche per tre giorni; ed è perfetta da pucciare nel latte. La crema St. Hubert sta benissimo anche su crespelle o gaufres. 

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