Biscotti greci che più greci non si può


 ... perché questa volta la ricetta me l'hanno data a voce. Quello nella foto sotto è il bigliettino su cui l'ho annotata, in tutta fretta, intanto che la signora mi dettava le dosi, poco prima di partire...
 La signora in questione si chiama Katerina K. e gestisce un bed and breakfast sull'isoletta di Kythnos, assolutamente da raccomandare a chi voglia farci una vacanza per cortesia, simpatia, pulizia e quant'altro uno possa desiderare da un alloggio di questo tipo. Se poi siete proprio fortunati, vi capitano anche i biscotti: questi. Prima di partire la signora ce ne ha regalati un po', e visto l'interesse si è detta pure disponibilissima a spiegarmi come li fa. Se confrontate con le altre mie ricette di biscotti greci vedrete che più o meno il principio è lo stesso, questi hanno un buon profumo d'arancia in più. La dose è per un chilo di farina, il resto all'uso greco, a tazze - la tazza da té da 250, mi pareva di capire, e ne ho avuto conferma. Partite però da 900 g. di farina, meglio aggiungere che avere a che fare con una pasta troppo dura. Sono nistìsima, non contengono burro né uova, e la loro "frollaggine" si affida all'olio di mais.
Traduco dal biglietto...
  • Farina per tutti gli usi (sarebbe 0, ma anche 00 italiana o 405 tedesca va bene); da 900 g. a 1 chilo;
  •  Zucchero, 1 tazza;
  • Succo d'arancia, 1 tazza (fresco!);
  • Olio di mais, 1 tazza;
  • Buccia grattugiata di tre arance;
  • Lievto per dolci, 1 bustina;
  • Bicarbonato, 1 cucchiaino (da sciogliere in un po' di succo);
  • Vaniglia, 2 dosi (sono i flaconcini di vanillina che usano in Grecia, è molto forte e la compro apposta d'estate alla faccia del mio disprezzo per gli aromi artificiali - i biscotti greci, se hanno da esser greci, la prevedono; altrimenti zucchero con vaniglia).
Per il risultato ottimale la frolla non si deve "impastare", ma bisogna partire dagli elementi liquidi: sciogliere lo zucchero nella miscela di succo d'arancia e olio, aggiungere il bicarbonato sciolto, la buccia mescolata a un po' di farina e il resto di essa. Okhi poli skliro, dice la signora: la pasta dev'essere facile da lavorare. Prelevate porzioncine, sagomate a serpentello e intrecciate, o date forma di S. La cottura avviene a 180 per un quarto d'ora o fino a doratura.

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