Biscotto Lo Brutto (però proprio buono)



Una volta a Palermo esistevano i biscotti Lo Bello, che erano tipologicamente affini ai Plasmon, quelli per bambini, e noi, pur usciti da un pezzo dalla fase biberon, ma sempre ragazzini, li "pucciavamo" nel latte. Lo Bello è un biscottificio che, apprendo oggi da Internet, si trova a Siracusa; ma siccome era anche il nome di un negozio di ferramenta del quartiere, noi immaginavamo fantasiosi spot pubblicitari che abbinassero alle confezioni un set di cacciavite o una chiave inglese in omaggio.
Non so se il "vero" biscotto Lo Bello sia ancora in commercio. Questi in ogni caso sono molto simili e li ho messi a punto a partire dall'indagine sugli ingredienti dei Plasmon confrontati con qualcuna delle ricette che, in giro, "si illudono" di riprodurli (e io no? forse; ma magari cerco di non omettere particolari da nulla, tipo la presenza o meno di uova... così che poi i lettori si ritrovano a fare cattivo sangue con impasti impossibili; quindi, se illusione dev'essere, seguite la mia...).
 Il problema si pone quando arriva il momento della formatura; è noto al mondo che non ho la minima pazienza per creare i biscottini graziosini precisini tutti uguali e fotogenici. Dopo un giro alla ricerca della forma oblunga, appunto, "à la Plasmon" l'ho trovata (a Verona). Ma il problema della pazienza certosina rimane e ha delle conseguenze -  ecco perché nel mio personale archivio questi sono i biscotti Lo Brutto (che a Palermo è pure un cognome)
Per una trentina di biscotti

  • Farina 0 , 140 g.
  • Amido di mais, 60 g.
  • Zucchero, 60 g.
  • Latte in polvere, 40 g.
  • Acqua, 50 g.
  • Burro morbido, 10 g.
  • Malto, 1 cucchiaino colmo
  • Olio di mais, 20 g.
  • Un uovo M
  • Vaniglia, semi
  • Un pizzico di sale
  • Ammoniaca, 3 g.

Questi biscotti si possono realizzare anche con l'impastatrice se la farete lavorare a bassissima velocità, così da sviluppare meno glutine possibile. Per ottenere l'"aspetto Plasmon" partire da uova-zucchero (da montare a velocità alta), a cui si aggiunge (a velocità bassa, stavolta) un cucchiaio di farina, poi burro e olio in cui si sarà mischiata la vaniglia (il grasso "veicola" gli aromi) e il resto della miscela farina/amido/latte in polvere; in ultimo l'acqua solo avervi sciolto l'ammoniaca. Mezz'ora di riposo coperto e poi si può stendere la pasta molto sottile, ritagliando i biscotti. Cuocere a 160 gradi per un quarto d'ora. 

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