Tortino tiepido alle pere e gocce di cioccolato




Si è compiuto un evento che entrerà nella familiar leggenda: l'acquisto di un forno di ultimissima generazione. E se qualcuno si sta chiedendo che cosa ci sia di tanto leggendario, gli tolgo subito la curiosità: una cosa per cui sembra che non ci sia niente di più semplice (a parte la prima occhiata al prezzo, ma pazienza) si era trasformata in un'odissea, un calvario, una roba da far passare la voglia di comprare un elettrodomestico per i prossimi dieci anni.
Prima portano il forno e non lo possono montare perché manca una presa. Ci vuole l'adattatore.
Poi l'adattatore arriva, viene fissato un nuovo appuntamento e all'ultimo momento telefonano: ci scusi, hanno mandato quello sbagliato.
Poi arriva l'adattatore giusto, ma non lo possono montare, perché nella presa manca un filo, e qui arriva il momento tragico - stavolta hanno staccato completamente il forno e i fornelli vecchi, è venerdì, possiamo stare in campeggio per almeno tre giorni perché un appuntamento con l'elettricista in Germania è semplice da ottenere come uno col medico specialista.
Nel frattempo al telefono due elettricisti diversi danno due interpretazioni diverse del problema e segnalano due tipi di cura, di cui uno spaventoso: sostituzione completa dell'impianto elettrico. 
Dopo ricerca disperata di contatti, tentativi disperati di aprirsi una strada nella selva linguistica del gergo tecnico teutonico (perché, ovviamente, il tutto si svolge in tedesco), conseguenti figure da idiota e minuti su minuti di attesa su linee telefoniche con musichetta, chi trova la soluzione sono quelli del negozio. La cosa migliore è... cambiare forno, con tutti i lati positivi (modello anche migliore di quello scelto in partenza) e negativi (costa pure di più!).
Al termine di un fine settimana trascorso tra queste lotte, arrivati alla domenica due cose erano chiare: uno, se nasco un'altra volta voglio fare l'elettricista: due, stasera un dolce complicato non lo faccio nemmeno se cade il mondo.

Il tortino tiepido alla pera corrisponde appunto a quel tipo di pasticceria semplice e rapidissima a cui potete fare ricorso in caso di ospite inatteso o semplicemente capriccio. La ricetta è mia e nasce come molte altre da un tentativo piratesco. Volevo taroccare un tortino recentemente provato in un ristorante sul lago di Garda, però con un cuore più morbido, più fondente, a metà strada tra il tortino classico ed il coeur coulant al caffè o al cioccolato (ricetta qui e qui)
Le dosi a seguire servono per 4 porzioni da cuocere in piccoli ramequins.


  • 2 uova
  • 100 g. di burro fuso, freddo
  • 200 g. di farina
  • due cucchiaini di lievito per dolci
  • 140 g. di zucchero
  • 150 g. di latte
  • due pere piccole
  • un pizzico di sale
  • una presa di cannella 
  • vaniglia
  • due cucchiai di gocce di cioccolato fondente
Sbucciare le pere e tagliarle a pezzettini.
Montare le uova intere con lo zucchero, con la frusta a mano. Incorporare un cucchiaio di farina, e subito dopo il burro a filo, il sale, la vaniglia e la cannella, e metà del latte. L'impasto deve essere liscio.  Aggiungere il resto della farina mista al lievito, l'altra metà del latte, le gocce di cioccolato e i pezzetti di pera. Suddividere negli stampini imburrati e infarinati e cuocere a 180 gradi per 12 minuti.
Prolungare a 15-20 minuti se si desidera un impasto completamente asciutto da servire freddo, stile torta di mele.
In questo caso invece servire tiepido con liquore allo zabaione (foto) o con salsa alla vaniglia.

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