Æbleskiver I (quelli veri)






Veramente gli æbleskiver sarebbero in questo momento fuori stagione, perché in Danimarca sono tipici del periodo natalizio. A me proprio la cosa non interessa, perché questo tipo di preparazioni le collego invece alle giornate festive extra, tipo 1 Maggio, Pasquetta, e stavo per dire 25 aprile ma ops, qui in Germania non è festa... anzi, visto come finì quella fase della storia, ci sarebbe pochino da festeggiare. Facciamo 3 ottobre, che è la festa nazionale.
In questo caso li ho preparati per il giovedì dell'Ascensione che in Italia non è più festivo da un bel po', e qui invece sì. E finalmente sono riuscita a fare una foto seria per potere pubblicare la ricetta, visto che ogni volta ne capitava una, riconducibile di solito a due tipi di disavventure: mano leggera nell'ungere la padella (pasta che si attacca, si bruciacchia, cattivo sangue, palline non perfettamente rotonde a causa dei vari tentativi per salvare la situazione; tipico delle prime volte) oppure: risultato perfetto, ma spariscono troppo in fretta.

Stavolta quindi ce l'abbiamo fatta e per questo (e non perché mi sia fissata con la Scandinavia) la ricetta arriva adesso. Finora c'erano solo questi, che sono una mia versione non ortodossa e molto lontana dall'originale, anche se buoni, ma... merendine; un altro genere. Ovviamente ci vuole la padella giusta, di ghisa, pesante ma per nulla antiaderente, e poi un paio di stecchi o di ferri da calza per girare le crespelline, tutto il resto è roba che i più avranno già in frigo. Ho provato varie ricette ma quella che mi piace e che alla fine non intendo più lasciare è stata questa, che viene, come la precedente, dalla raccolta di Brontë Aurell. Quello che mi convince è la consistenza della pasta, né troppo densa (riescono gommosi) né troppo liquida (cola tutto dappertutto), che si maneggia facilmente e dà dolcetti soffici e molto saporiti. Tradizionalmente dovreste metterci dentro un pezzetto di mela, (da qui il nome: æble è come apple e significa mela), io che sono pigra li faccio spesso vuoti per poi servirli accompagnati da marmellata di lamponi o more.

Con queste dosi ne riescono una quarantina. Per noi che siamo in due, piuttosto famelici, calcolo i 2/3 della ricetta e ne ottengo 28 circa.


  • Uova, separate, 3
  • Latticello, 300 ml. 
  • Panna, 100 ml.; io uso sempre yogurt al 10%, perché non tutte le ricette prevedono la panna, molte anzi soltanto il latticello
  • Zucchero con vaniglia, o estratto di vaniglia, 1 cucchiaino
  • Sale, 1/2 cucchiaino
  • Bicarbonato, 1/2 cucchiaino
  • Lievito per dolci, 1 cucchiaino
  • Cardamomo macinato (i nordici sono fissati, e ci sta bene), 1 cucchiaino
  • Farina 00, 200 g.
  • Farina 0, 50 g.
  • Burro fuso per la padella
  • Buccia grattugiata di limone, quanta piace a voi...
  • Marmellata di more o lamponi per servire


In una ciotola mischiare tuorli, latticello, panna o Joghurt e aromi. In un'altra setacciare insieme gli ingredienti asciutti. Montare gli albumi a neve.
Aggiungere i liquidi alla miscela di farina e amalgamarli (senza eccessivo zelo). Incorporare dal basso verso l'alto gli albumi a neve, in tre porzioni. Mettere in frigo per almeno mezz'ora.

Riscaldare la padella e ungerla di burro. Riempire ogni incavo con circa 1-1/12 cucchiaio di pasta e cuocere finché il bordo si solidifica. Poi cominciare a voltare la pallina con l'aiuto degli stecchi. I primi dolcetti riusciranno sempre bruttissimi, poi diventa routine. Voltare prima di 90° (questo è il momento d'inserire, se vi va, il pezzetto di mela),



e poi "ribaltare" completamente. Serviranno circa 5 minuti in totale. Conservare i dolcetti pronti in forno tiepido e proseguire fino a esaurimento dell'impasto. Spolverare di zucchero a velo e servire con la marmellata.

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