Atayef bil Achta, dolce libanese


 Queste crespelline sono molto delicate. Di per sé, sono leggerissime e contengono una crema di latte profumata al fior d'arancio. Si tratta di un dolce per noi assai particolare, da accompagnare con lo sciroppo, anch'esso profumato al fior d'arancio. Unico problema, questa crema di latte, chiamata ashta, non si trova facilmente se non in Libano. Pare che esista confezionata, però al negozio turco l'unica confezione sospetta di potere essere ashta ha l'etichetta in arabo, e lì non c'è niente da fare. Potrei chiedere, ma la roba confezionata in genere resta una seconda scelta, preferisco fare da me.

Le ricette in giro non mancano, ed esistono molti ricettari libanesi in lingua francese. Alcuni preparano una crema di latte che addensano con pane bianco sbriciolato, ma a me fa impressione. La versione casalinga più diffusa prevede l'uso del latte in polvere e io, la prima volta, non mi sono fidata, per la stessa ragione, preferendo un'altra ricetta che consigliava di unire crema biancomangiare e ricotta. Mal me ne incolse: non solo il sapore non era quello giusto, ma la ricotta, di sua natura, se si zucchera emette acqua, e quindi la bella crema, al momento di usarla, si rivelò migliore da bere.

Ultimo tentativo, riprendere quella famosa versione casalinga, che se è così diffusa alla fine un motivo ci sarà. Infatti c'è: la crema è finalmente come il Ciel comanda. Unico problema, i libanesi la ricetta la danno a tazze. Diligentemente ricopiata due volte, la seconda con la conversione in grammi, indovinate qual è il foglio che si perde? Quindi, mi spiace tanto: ci vorrà una tazza o un bicchiere graduato. Avevo dimezzato la dose non avendo da sfamare un esercito. 

La prima cosa da preparare è il ripieno.

  • 1 tazze di latte in polvere
  • 1 tazza e 1/2 di acqua
  • 1 cucchiaio e 1/2 di farina
  • 1 cucchiaio e 1/2 di zucchero 
  • una bustina di zucchero con vaniglia
  • qualche goccia di aroma fior d'arancio, quello della pastiera.
Mescolare gli ingredienti asciutti e diluire piano piano con l'acqua. Mettere sul fornello mescolando finché la crema si addensa bene e lasciare raffreddare. Vi sembrerà non abbastanza dolce, va bene così perché sarà lo sciroppo a dare la spinta finale.

Per le crespelline:
  • 1 tazza di farina
  • 1/4 di tazza di latte in polvere
  • 1 bicchiere e 1/4 di acqua
  • 1/2 bustina di lievito per dolci.
Mescolare tutti gli ingredienti e cuocere come si fa per le normali crespelle: per ciascuna servirà 1 cucchiaio abbondante di pasta, per ottenere dischetti da 10 cm. circa. Vanno cotti da un lato solo, altrimenti non sarà possibile chiuderli. Man mano che sono pronti (lo capite appena la superficie è bene asciutta, restano abbastanza chiari) posateli su uno strofinaccio pulito e copriteli con un altro panno perché non si asciughino. Una volta terminato, prendetene uno, farcitelo di crema e richiudere a cornetto premendo bene i bordi. Questa operazione normalmente non crea difficoltà proprio perché si tratta del lato che non è stato a contatto con la piastra, e dopo le prime crespelle capirete facilmente qual è la quantità giusta di ripieno. Decorare con pistacchi tritati e versare sopra lo sciroppo, che si chiama ater e si prepara così: 

  • 1 bicchiere d'acqua
  • 1 bicchiere e 1/2 di zucchero
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 1 cucchiaio di acqua fior d'arancio.
Lasciare bollire per circa 10 minuti, il liquido deve concentrarsi. Per la dose che serve a me, questa quantità è già eccessiva, oltretutto non mi piace aggiungerne troppo; quindi dimezzo ulteriormente. Ma chi fosse interessato, sappia che si conserva per molto tempo in frigo. 
La prossima volta che preparo questo dolce, prometto di ripassare con le dosi in grammi... senza perdere il foglio!


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