Biscotto da colazione all'avena


Le ricette come quella del post precedente a me piace, nell'ordine: 1) sperimentarle dal punto di vista del fruitore (cioè, in soldoni: gustare il prodotto finale); 2) prepararle in senso pratico (lo ammetterò, fase un poco stressante, con l'incubo "adesso faccio l'Errore degli Errori e viene tutto una porcheria, ma in fondo divertente), e, solo in ultimo, 3) ricopiarle. Si tratta, infatti, di un'operazione che è un lavoro, oltretutto simile al lavoro che faccio nella vita: rileggi qui, rileggi là, e questo dove l'avevo scritto, e qui che significa, quest'altro l'avevo copiato su un foglietto di cui manca la metà perché mi ci è caduto sopra il té... Visto che cucina e blog sono un hobby a cui dedicarsi per riposare, ci mancherebbe altro doversi sentire in facoltà o in biblioteca anche per una torta.

Questo per dire, adesso ci vuole una roba sbrigativa. Questi biscotti da colazione lo sono, perché, come procedimento, sono tutto l'opposto: tutti gli ingredienti insieme, porzionare, via in forno, e tante care cose.

 Nel mio quadernetto (sì, questi sono fortunati, la ricetta l'avevo ricopiata per benino in partenza) sono catalogati biscotto dietetico all'avena. La parola dietetico, sul blog, non ce la metto, perché se fossi un lettore scapperei interpretandola come: biscotto senza questo e quello, se va bene con la consistenza dell' argilla dopo cotta, se va male con quella del cemento armato. In questo caso vi assicuro che no, sono molto buoni, ovviamente non vi consiglio di servirli come pasticcini da dessert, ma per lo stesso motivo per cui a teatro non ci si va in tuta: sono cose diverse con fini diversi. Per la colazione danno tantissima soddisfazione e fanno sentire sazi molto a lungo. Potrà anche interessare il fatto che possono essere senza glutine, se utilizzate i fiocchi d'avena appositamente trattati. 

Poi, per la verità, sono anche vegan, ma io sono arrivata alla ricetta (americana, di Ania, autrice di Lazy Cat Kitchen) per il solito e assai meno nobile motivo: erano finite le uova.

Con queste dosi ne tirate fuori da 12 a 15 a seconda di quanto grandi li fate.

Prendete una ciotola capiente e mescolateci dentro col cucchiaio:

  • 100 g. di fiocchi d'avena di quelli grossi
  • 35 g. di farina di mandorle
  • 3 cucchiai di fiocchi d'avena fini oppure di semi di canapa (non occorre che ve lo dica io, lo sa il mondo intero ma non guasta: no, non vi daranno nessuna esperienza mistica, è una canapa diversa; e no, non potete piantarla, non verrebbe su nulla, lo trovate proprio scritto sul pacchetto; ma fanno bene)
  • 1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
  • vaniglia e cannella
  • 45 g di burro di mandorle (al supermercato bio)
  • 45 g. di sciroppo di datteri
  • 1 banana media frullata.
Io faccio così: frullo la banana con il burro di mandorle e lo sciroppo di datteri, e verso tutto sugli ingredienti asciutti, mescolati. 
Porzionate a mucchietti con l'aiuto di due cucchiai e cuocete a 180 gradi per 20 minuti. Lasciateli raffreddare completamente e conservateli in una scatola di latta.

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