Nei paesi siciliani dell'interno queste grosse ciambelle fanno (o facevano; ma fino agli anni '80 era così) la parte del leone in occasione di fidanzamenti ufficiali (la zitarìa, o spiegazione del matrimonio), o matrimoni: insieme ai "cugini" tetù, ai ceci e alle fave tostate, venivano serviti a parenti ed amici che arrivavano in visita con il regalo. Un'altra occasione per mangiarli (nell'intera Sicilia, o quasi) è la festa dei Morti, il 2 novembre, sulla guantiera (vassoio) insieme con altre leccornìe.
A me personalmente, fino a qualche anno fa i taralli ispiravano una profonda antipatia, forse legata a quella (permanente) per i paesini in generale. Li ho riscoperti in Germania, per accorgermi, appana assaggiato il primo, che saranno anche una ricetta "barbarica", come dico sempre, ma... sono tanto buoni: Sicilia in bocca! L'amico vero si conosce quando è lontano...
Sono estremamente semplici. Procuriamoci
- 500 g. di farina 00 (#405);
- 100 g. di zucchero semolato;
- 5 g. di ammoniaca;
- 1/2 bustina di lievito in polvere;
- 2 uova;
- 100 g. di strutto (non barate: col burro e la margarina, non si ha lo stesso risultato);
- 2 limoni;
- 1 cucchiaio di semi d'anice;
- 250 g. di zucchero a velo;
- un pizzico di sale e 1/2 bicchiere di latte per impastare.
Impastiamo tutti gli ingredienti, tranne lo zucchero a velo, on la buccia grattugiata dei limoni e due cucchiai del succo. Se la pasta risultasse ancora troppo dura, si può aggiungere un po' di latte, ma sempre secondo la regola aurea: ad aggiungere fai sempre in tempo...a togliere no!
Prendiamo pezzetti di pasta, li modelliamo a serpentello e successivamente a ciambella: attenti al buco, che deve essere largo, perché in cottura il biscotto lievita, e se è troppo stretto si "chiude". Le ciambelle vanno in forno preriscaldato a 170º per circa mezz'ora. Nel frattempo avremo preparato la glassa con lo zucchero a velo e il succo di limone che restava: la utilizzeremo per rivestire i biscotti. Non abbiate timore a ricoprirli più volte: con queste dosi avrete circa 30 taralli, e la glassa va utilizzata interamente. Dovranno asciugarsi su carta forno per un po'. Si conservano molto facilmente ed a lungo!
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