Torta Barozzi

Eh no che non è un brownie! Di quelli parliamo un'altra volta. Oggi tocca alla torta Barozzi: che è un po' come la Coca Cola e la Sachertorte, visto che la ricetta originale è custodita più che gelosamente dalla pasticceria Gollini di Vignola, ma noi siamo per l'arte di arrangiarsi: e ci arrangiamo con questa ricetta, che, se avrete cura di fare attenzione ai tempi di cottura, vi darà una buona versione della celebre sinfonia di cioccolato e caffé intitolata al signor Jacopo Barozzi. Per la cronaca, Barozzi - Jacopo Barozzi - era un architetto modenese del secolo scorso, di cui non so altro!
  • 200 g. di zucchero;
  • 40 g. di mandorle, di cui una quindicina amare, leggermente tostate e macinate in farina;
  • 30 g. di arachidi, tostate (ma non quelle dell'aperitivo... senza sale!!!)  macinate in farina;
  • 120 g. di burro a temperatura ambiente;
  • 50 g. di cacao amaro;
  • 20 g. di caffé in polvere;
  • 350 g. di cioccolato fondente;
  • 3 uova M.
Sarà mai stato, il signor Gollini sr., negli Stati Uniti? Amici, parenti, ex fidanzate/i americani? Boh. Una certa affinità col brownie, non si può negare, e se qualcuno, specie non vignolese o modenese, vi dirà: che buono che era il tuo brownie, non prendetevela! Anche la lavorazione è sostanzialmente molto simile: cominciamo con il lavorare a crema burro e zucchero e poi aggiungiamo il cioccolato fuso, ovviamente intiepidito, le uova, il cacao miscelato con il caffé in polvere e le mandorle macinate.  Dopo qualche tentativo e varie arrabbiature posso confermare che per caffé in polvere dovete usare quello normale, non solubile, altrimenti l'aroma si sente appena, e invece deve fare la sua parte!
Si cuoce come la caprese, in uno stampo rettangolare a bordi bassi, a 175º per circa 35 minuti: è da evitare assolutamente che il dolce si asciughi troppo. Meglio la Barozzi underbaked che rovinata (m'è successo anche quello!) dall'eccesso di zelo, diventa una specie di caramella che s'appiccica ai denti, Si serve a quadri, con o senza una spolverata di zucchero a velo (che nell'originale non c'è), e si conserva per qualche giorno avvolta in stagnola, ma non in frigo.

Commenti

  1. Avevo visto anche altrove questa torta Barozzi, e sapevo della ricetta originale che è top secret, ma questa tua ha un aspetto che mi fa una gola indicibile. Due domande:
    - ma dove le trovi le mandorle amare?
    - per "caffé in polvere" intendi quello solubile?

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  2. Eh sì,è buona! provala... Le mandorle amare le trovo al supermercato biologico tipo Natura Sì. Se non mi sbaglio, ci sono della Rapunzel, sono vendute in sacchetti piccoli piccoli con la dicitura: mandorle amare solo per uso pasticceria.
    In alternativa, puoi usare secondo me anche mandorle tutte normali con una goccia di olio di mandorle, che porta l'aroma, ma se non si sta attenti poi si esagera e sa tutto di bagnoschiuma...
    Per il caffé sì, io uso quello solubile! Buon divertimento se provi a fare la torta. Io non ho tempo da mesi: quella della foto risale a luglio!

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  3. Ciclicamente ho una gola di cibi cioccolatosi...come adesso...e che tortura guardarli solo in foto!!!! :((

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  4. Grazie per le indicazioni sulle mandorle amare! Qui dove abito io non ci sono negozi NaturaSì, ma so dove poter trovare i prodotti Rapunzel. In effetti, le mandorle amare sfuse le potrei trovare anche al mercato coperto, ma mi rimae scomodo andarci perché è aperto solo di mattina e io sono al lavoro. Comunque le troverò, anche perché mi servono per fare il parrozzo (lo conosci?). Finora ho sempre usato l'essenza, ma sono d'accordo con te, con le mandorle amare il sapore ci guadagna.
    Ciao!

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